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Superbonus e Bonus Ristrutturazione verso lo stop: tutti i nuovi tagli decisi dal Governo

Gli ultimi emendamenti al Decreto Superbonus introducono tagli e restrizioni anche per il Bonus ristrutturazione: scopriamo come cambieranno questi bonus

16-05-2024
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Le ultime modifiche al Decreto Superbonus hanno avuto un impatto decisamente negativo su quest’ultimo, ma ad essere colpiti da tagli e restrizioni sono stati anche altri bonus edilizi, come il Bonus ristrutturazione e il Sismabonus. Sebbene le riduzioni delle aliquote si concretizzino a partire dal 2028, già dal 2025 si preannuncia un deciso taglio per il Bonus ristrutturazione, che scenderà al 36% dall’attuale 50%, maggiorazione che dovrebbe giungere a termine il 31 dicembre 2024, con scarse possibilità di rinnovo. Approfondiamo gli ultimi aggiornamenti e scopriamo tutti i nuovi tagli decisi dal Governo.

Superbonus e Sismabonus: detrazione da 4 a 10 anni

I recenti emendamenti al Decreto Superbonus rendono questa agevolazione sempre meno vantaggiosa per i contribuenti. Stando alle ultime modifiche, il Superbonus dovrà essere detratto non più in 4 anni, ma in un periodo esteso a 10 anni per le spese sostenute nel biennio 2024-25, con valore retroattivo. Questa modifica si applica anche al Sismabonus e al Bonus barriere architettoniche, estendendo il periodo di detrazione per le spese sostenute a partire dalla medesima data.

Inoltre, l’emendamento introduce il divieto, per coloro che hanno usufruito del Superbonus o di altri bonus sotto forma di detrazione diretta, di usufruire della cessione del credito per le rate non ancora fruite. Questa disposizione mira a regolare e limitare le possibilità di trasferimento dei benefici fiscali associati a tali incentivi.

Bonus ristrutturazione: l’aliquota passa dal 50 al 30%

Di base, il Bonus ristrutturazione prevede una detrazione dell’IRPEF pari al 36% delle spese sostenute, da distribuire in 10 quote annuali, con un massimo di 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Tuttavia, la misura è stata oggetto di diverse maggiorazioni nel corso degli anni: per le spese sostenute tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2024, la percentuale di detrazione ammonta al 50%, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.

Con l’emendamento approvato in commissione Finanze al Senato, è previsto un taglio del Bonus ristrutturazioni a partire dal 2028. Da quell’anno fino al 2033, l’agevolazione non sarà più del 36%, bensì del 30%.  La riduzione dell’aliquota si tradurrà in un cambiamento anche per i tetti di spesa. Attualmente fissato a 96.000 euro, a partire da gennaio 2025 sarà dimezzato a 48.000 euro.

Tuttavia, va sottolineato che questa novità diventerà definitiva solo dopo l’approvazione della legge di conversione del Dl n. 39/2024, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è attesa entro fine maggio. Ciò implica che nei prossimi anni l’agevolazione diventerà sempre meno conveniente per coloro che intendono effettuare interventi di ristrutturazione sulla propria abitazione.

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